Mazara e dintorni

  Mazara del Vallo  

È uno dei più importanti comuni della provincia di Trapani, si affaccia sul Mar Mediterraneo e si sviluppa tra la foce del fiume Mazaro e quella del fiume Arena. Dista meno di 200 km dalle coste tunisine del Nord Africa. Grazie al clima caldo e ai molti chilometri di costa è il posto ideale dove trascorrere le proprie vacanze al mare.

Mazara, nome indigeno che significa “Castello”, in Arabo “Porto”, venne fondata già in età preellenica nello stesso sito in cui i Cartaginesi nel 409 a.C. l’occuparono, essendo presidio marittimo di Selinunte. Grazie  alla  sua  posizione  geografica  acquistò importanza, sia come emporio commerciale che come fortezza. Ebbe una certa fioritura durante l’epoca Romana e di questo periodo vi sono alcune vestigia (sarcofaghi nella Cattedrale e mosaici di villa romana sotto S. Nicola Regale oltre al tracciato della città vecchia improntato al “castrum” romano). Grande splendore raggiunse nel corso della dominazione degli Arabi, che sbarcarono per la prima volta in Sicilia proprio a Mazara del Vallo il 16 giugno 827. Mazara divenne capitale del vasto territorio amministrativo denominato Val Di Mazara.

Tutto questo è rimasto indelebile nei costumi, nei nomi e soprattutto nell’assetto urbano, in quanto si e tramandato inalterato il tracciato urbano e viario (Casbah), con il suo dedalo di vicoli, archi e cortiletti di carattere ancora arabo.

Nel 1072, passata ai Normanni, Mazara del Vallo, divenne Città Regia e si arricchì di chiese, conventi e monasteri. La Cattedrale sorse al posto della Moschea grande. Fu dotata di un castello in riva al mare e di mura possenti, oggi andate perse. Con i Normanni, nel 1093, divenne sede di Vescovado. Dotato di feudi e di saline dal Conte Ruggero. Il Vescovado ebbe giurisdizione anche su Tunisi. Nel 1097 Mazara ospitò il primo Parlamento di Sicilia.

Il vecchio “centro storico”, un tempo racchiuso dentro le mura normanne, ospita numerose chiese monumentali, alcune risalenti all’XI secolo, e un quartiere a impianto urbanistico islamico tipico delle “medine”, chiamato Casbah, di cui le viuzze strette sono una sorta di marchio di fabbrica, a memoria delle proprie origini storiche e culturali. Le attività economiche che la contraddistinguono sono principalmente il turismo, la pesca, l’agricoltura e l’industria cantieristica e alimentare, in particolare quella del pesce.

Altro marchio della città è il Porto-Canale, immagine autentica e fascinosa, che orienta la meta del turismo colto con la città reale e marinara e con il cuore portuale della vecchia Mazara.

Esempio internazionale di integrazione e scambio multirazziale, Mazara con i suoi 3.000 immigrati, provenienti in larga parte dal Maghreb. È altresì nota alle cronache dal marzo 1998, quando un peschereccio locale, ripescò nelle profondità del Canale di Sicilia, una scultura bronzea di oltre 2 metri, risalente al periodo ellenistico, conosciuta con il nome di Satiro danzante, esposto oggi a Mazara nell’omonimo museo in Piazza Plebiscito.

  Spiagge libere ed attrezzate:  

la città di Mazara del Vallo offre innumerevoli chilometri di litorale e differenti possibilità. Ad Ovest: Tonnarella, sabbia bianca e finissima, che si prolunga per cinque chilometri, a fianco della litoranea Fata Morgana, ed arriva a Capo Feto. Annovera  diversi stabilimenti balneari e strutture di ricettività turistico-estiva, adatti ad ogni esigenza. Di fronte alla città: la spiaggia di San Vito che con la sua sabbia rossa che si distende parallela a lungomare Mazzini e al lungomare San Vito. Ad Est: il litorale  roccioso di Quarara, con i suoi splendidi fondali, che  raggiunge  Torretta­ Granitola (antico borgo marinaro). Anche in questi litorali troviamo molti stablimenti balneari caratteristici.

  Riserve naturali e parchi:  

tra le bellezze naturalistiche da vedere possiamo annoverare i Gorghi Tondi e il Lago Preola, affidati al WWF, splendidi esempi di riserve naturali dove osservare indisturbati volatili, animali e  molteplici specie vegetali. Ancora la riserva di Capo Feto, voluta dalla LI.PU. e dall’U.E., avviata dal Comune e dalla Provincia con il progetto “LIFE”.

  Organizzazioni turistiche:  

Azienda Provinciale del Turismo (P.zza S. Veneranda – tel. 0923/941727).
Pro Loco – P.zza Mokarta, Alberghi e camping (Bocca Arena).

  Distanze da e per Mazara:  

Terminale dell’autostrada A/29. Dista da Palermo Km. 115, da Punta Raisi (aeroporto Falcone Borsellino) Km. 70, da Trapani Km. 52; da Segesta Km. 60; da Erice Km. 59; da Selinunte Km. 18; da Agrigento  Km. 150, collegata con pullman con Palermo, Trapani e Agrigento.

Sito ufficiale di Mazara | Mazara su Wikipedia

 

Nei dintorni

Da sempre punto di partenza e d’arrivo ottimale, mazara è la base ideale per partire alla volta della visita della provincia di trapani. Da qui è infatti possibile raggiungere innumerevoli località in breve tempo. Tra le mete più belle possiamo annoverare…

 

  Torretta/Capogranitola  

La località di Torretta Capo Granitola, che fu proprietà del principe Diego Aragona Cortez, si estende su una ridente scogliera a sud-ovest di Campobello di Mazara, da cui dista 12 Km circa. E’ un ricercato luogo di villeggiatura tanto che nei mesi estivi richiama la presenza di numerosi turisti in cerca di pace e mare cristallino. A circa un chilometro dal piccolo borgo, su un capo roccioso chiamato Capo Granitola, si erge il faro.

La località prende il nome dalle sue due torri che avevano la funzione di segnalare la presenza di navi sospette mediante segnali di fuoco e di fumi: Torretta-Granitola. La prima torre, di forma cilindrica, detta anche “Torretta di Mazara “ venne costruita con pietre tufacee informi e risulta, supportata da un basamento a forma di cono. E’ pavimentata in cotto, mentre una scala esterna in muratura immette al piano. La seconda torre, vicinissima al mare, è detta “Sorello”, dal nome del promontorio “Saurello” oggi detto Granitola, e tramandata con il nome di “antico faro”. E’ una costruzione snella, a forma di tronco di cono con la volta a botte anulare.

Qui possiamo ammirare anche la tonnara di Torretta-Granitola, in passato una delle più floride e importanti del Mediterraneo. Il tonno che veniva pescato era il più grosso perché giungeva alla fine del suo migrare. Il lavoro dei tonnarotti iniziava in aprile quando venivano poste in mare una serie di reti che potevano raggiungere anche i 4 o 5 km a formare la varie camere e, data la loro disposizione, inducevano i tonni ad addentrarsi sempre più nelle maglie interne fino ad arrivare alla cosiddetta “camera della morte”. In maggio, dalle tonnare, partivano le barche, una sorta di chiatte, che agli ordini del Rais partecipavano alla mattanza.

Nelle vicinanze troviamo il golfo di “Puzziteddu”, situato tra Capo Granitola (Faro) ed una pittoresca scogliera a mare “Puzziteddu” (Tre Fontane), subito dopo la spiaggia del Villaggio Turistico Kartibubbo. Lo spot sabbioso si estende per circa 100 metri ed è meta di numerosi amanti del kitesurf e del windsurf.

 

  Marsala  

È il primo comune della provincia di Trapani ed il quinto della Sicilia per popolazione.
Famosa per lo sbarco di Garibaldi e dei mille dell’11 Maggio 1860 e per la produzione dell’omonimo vino Marsala. Sorge sulle rovine dell’antica città punica di Lilibeo (Lilibeum in latino). Nel suo territorio sorge il complesso paesaggistico dell’arcipelago delle Isole dello Stagnone, un’area marina interessata dalla presenza delle saline, della pratica del Kite Surf e dell’archeologia, vista la presenza della famosa Isola di Mozia, antica città fenicia.

Nel 397 a.C. la colonia fenicio-punica di Mozia, fiorita 8 secoli prima di Cristo sull’isola di San Pantaleo, a poche miglia dalla costa della Sicilia sud-occidentale, fu invasa e distrutta dal tiranno di Siracusa Dionisio I. I superstiti si rifugiarono sulla costa siciliana e fondarono un nuovo insediamento a cui diedero il nome di Lylibeo, ossia “la città che guarda la Lybia”, perché, appunto, Lybia veniva chiamata allora tutta la costa settentrionale dell’Africa. Lylibeo passò in mano ai romani nel 241 a.C. per divenire uno dei centri più importanti della Provincia siciliana. Devastata dai Vandali all’inizio del V secolo d.C., fu annessa nel VI all’impero di Giustiniano e visse secoli bui, segnati dal disinteresse di Bisanzio e dalle incursioni dei pirati. L’arrivo, nell’VIII secolo, degli arabo-berberi segnò anche la ripresa dei traffici commerciali e l’inizio della rinascita della città, che fu chiamata Marsa ʿAlī “Porto di ʿAlī” o, forse, Marsa ʿāliyy, “Porto Grande”, data la grandezza dell’antico porto, sito presso Punta d’Alga, o anche Marsa Allāh, cioè “porto di Dio”, donde poi il nome attuale. La crescita economica e demografica portò ad un importante sviluppo urbanistico, improntato al modello arabo. A partire dalla fine dell’XI secolo si susseguirono le dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese. Da questo momento bisogna aspettare due secoli per avere un’altra svolta nella storia della città. Alla fine del Settecento, fu ancora una volta un arrivo dal mare a cambiarne le sorti: l’approdo dell’inglese John Woodhouse che “inventò” il vino marsala.

La zona archeologica è una zona esterna all’originario abitato, occupata da macchia mediterranea. A Marsala sono presenti i resti di una vecchia casa patrizia romana, chiamata “Insula romana”, che presenta ricche decorazioni a mosaico di pavimenti, raffiguranti scene di lotta fra animali selvatici e figure mitologiche. È presente anche un ambiente termale. Gli anni duemila stanno segnando una svolta: non ultime le scoperte del decumano massimo, della Venere Callipige del II secolo e di innumerevoli tracce di civiltà antiche (camere mortuarie, pavimentazioni, utensili, resti di abitazioni e di strade). In tutti gli scavi dell’area, gli strati di terra visibili sono un mix di terra e pezzi di terracotta, anfore, monete, e vari segni dell’antica civiltà. Nel mese di luglio del 2008, è stata scoperta una statua di Iside, e diverse scritture che anticipano la presenza di un tempio di Ercole nella zona archeologica di Porta Nuova, destinata ad occupare una posizione centrale nel contesto delle città puniche della Sicilia (Mozia e Lilibeo, due delle quattro città puniche della Sicilia insieme a Solunto e Palermo, si trovano a Marsala).

Di grande attrazione è la riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala che prende il nome dall’omonima laguna, nonché arcipelago comprendente diverse isole tra cui Mozia. Lo Stagnone è una laguna diventata riserva naturale perché habitat ideale di riproduzione e di ristoro per tantissime specie animali; tra queste i fenicotteri rosa che sempre più spesso – e in gruppi sempre più numerosi – scelgono lo stagnone ed in particolare l’Isola Grande (comunemente conosciuta come Isola Lunga) come luogo di riposo. Lo stagnone è uno dei pochissimi habitat naturali al mondo per la Posidonia, una rara qualità di pianta marina, simile all’erbetta da giardino. L’Isola Lunga è raggiungibile a piedi dal promontorio di Birgi, esattamente dall’antica torre di avvistamento. Sull’isola lunga è presente, oltre a una varietà di saline e mulini tipici della zona, una villa in stile romanico abbandonata. L’arcipelago delle isolette di fronte alla città di Marsala è completato dalle Schole, un’isoletta piccolissima dove si trovano due caseggiati, in passato utilizzati come lazzaretto della città colpita dalla peste in epoca medievale.

Da diversi anni il litorale nord di Marsala, quello che comprende lo stagnone, è diventato il luogo d’incontro per eccellenza degli amanti del kite surf, sport acquatico; sono tantissimi gli sportivi provenienti da ogni parte del pianeta per esercitare questo sport sfruttando al meglio il vento e le onde. Di conseguenza sono sorte diverse scuole di Surf, Kite Surf, Wind Surf e in generale di tutti gli sport acquatici, proprio sul litorale nord della città.

Sito ufficiale di Marsala | Marsala su Wikipedia

  Trapani  

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  Selinunte  

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